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Redazione Vela in Campania -
Ernesto De Amicis di Black Dolphin al Mondiale WingFoil

05 novembre 2021
 Libero come un gabbiano. E con il WingFoil è possibile volare sull’acqua. Se a Roma e a Glasgow i potenti della Terra stanno decidendo le sorti del pianeta e dell’ambiente, c’è chi ama il contatto con la natura, il mare, le onde, il vento e quella straordinaria sensazione di libertà, tanto da cimentarsi nella Racing World Games e posizionarsi con pieno merito due volte sul podio. A Campione del Garda il napoletano Ernesto De Amicis si è reso indiscusso protagonista e ha ben figurato nella rassegna mondiale. «Sono arrivato primo tra gli under 15 e terzo tra gli under 17», racconta soddisfatto il ragazzo di Fuorigrotta.

«Sono partito con la prospettiva di conoscere il mio idolo, Balz Muller, uno svizzero bravissimo in tutte le specialità del windsurf». Mi sono trovato a gareggiare fianco a fianco a lui ed è stato uno stimolo per dare il massimo», prosegue entusiasta il classe 2008. Esperienza inedita e da incorniciare. «Sveglia alle ore 6 e alle 8 già in acqua per regatare con campioni fortissimi. E’ stata una emozione indescrivibile e vincere ancora più emozionante», afferma Ernesto, che si è cimentato nell’avventura iridata con pieno merito, abile a gestire venti e correnti.

«Prove disputate nelle più disparate condizioni meteo. Sul Garda soffiano infatti il Peler (il vento del Nord), che soffia impetuoso al mattino, e l’Ora (il vento termico da Sud), tipico dei pomeriggi estivi e assolati». Da neofita De Amicis ha già raggiunto brillanti risultati. «Ho cominciato da poco, ad inizio estate, e sono riuscito a fare solo l’ultima tappa del WingFoil Tour e il Campionato mondiale». Prende quota una nuova disciplina, che compendia un po’ il windsurf, il kitesurf e il sup. Con un’ala gonfiabile, «facile» da regolare, che si tiene in mano e permette di sfruttare il vento a bordo di qualsiasi tavola. 

«Pratico windsurf da quando avevo 6 anni e mi è nata la passione del WingFoil a Formia, vedendo appunto queste vele schizzare a velocità altissime sull’acqua», osserva lo studente al primo anno del liceo scientifico Tito Lucrezio Caro. «Il foil è una pinna che permette alla tavole di «volare» sull’acqua e mi sono appassionato a questa specialità che ho potuto coltivare durante la pandemia», ricorda Ernesto. «Dopo aver collezionato dei podi e buoni piazzamenti nella classe techno 293, quest’estate a Vindicio ho partecipato ad una tappa del WingFoil Tour, chiudendo terzo nella categoria under 17. È stata una sorpresa per tutti, ma non per il mio mentore Francesco Coppolino, che aveva creduto in un buon piazzamento. E così abbiamo deciso di partecipare ai Campionati mondiali».

Numero 11 che non è passato inosservato. «Desidero ringraziare Sabfoil Team ed Ensis Watersports, poiché grazie a loro sono riuscito a procurarmi l’attrezzatura per la regata. Inoltre ringrazio Francesco Coppolino (mi ha dato la possibilità di poter praticare questo sport), Alfredo Sasso (è grazie a lui se ho iniziato), e la mia famiglia (per tutto il supporto)». Tifa Napoli e riesce a conciliare studio e sport. «Allenamenti d’inverno a Bagnoli, Nisida o Varcaturo, quasi sempre con un gruppo di amici tra kiters e wingers, mentre d’estate a Formia».

Tempo fattore fondamentale. «Riesco a organizzarmi bene con lo studio, poiché nel weekend mi alzo la mattina presto e anticipo i compiti per tutta la settimana. In base al vento allenamenti da 1 a 5 ore. Provo le manovre, faccio le varie andature (bolina, traverso, lasco, poppa) e poi un po’ di freestyle», argomenta De Amicis, che lancia un appello ai suoi coetanei e non solo. «Praticate sport in generale ma provate anche discipline che si svolgono a contatto con la natura (come vela, wingfoil, windsurf, kitesurf), perché è divertente e fa bene», conclude. Impagabile la sensazione di sentirsi liberi e di volare come il gabbiano Jonathan Livingston.

 

Fonte Il Mattino Mercoledì 3 Novembre 2021 di Diego Scarpitti