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“Sono tossici”: scoperta inquietante per questi prodotti del supermercato (che credevamo sani)

Supermercato"Sono tossici": scoperta inquietante per questi prodotti del supermercato (che credevamo sani) - velaincampania.it

Il test de Il Salvagente rivela residui di sostanze critiche in biscotti di marca venduti in tutta Italia, compresi quelli per bambini

Le analisi su 29 biscotti delle principali aziende italiane e GDO mostrano livelli variabili di contaminanti: preoccupano soprattutto i valori riscontrati in alcuni prodotti destinati ai più piccoli, anche se sotto soglia.

Sono tra gli alimenti più consumati a colazione e spesso anche nel resto della giornata. Ma i biscotti industriali, quelli che ogni giorno finiscono nei carrelli dei supermercati e poi sulle tavole di milioni di famiglie, non sempre sono così innocui. Un nuovo test comparativo condotto dal mensile Il Salvagente, pubblicato nel numero di novembre 2025, ha preso in esame 29 referenze tra biscotti “bianchi” e integrali, cercando residui di acrilammide e micotossine. Si tratta di sostanze che non vengono aggiunte intenzionalmente, ma che si formano nel processo produttivo o durante la conservazione degli ingredienti.

Lo studio ha coinvolto i principali marchi presenti sugli scaffali: Mulino Bianco, Saiwa, Balocco, Doria, Esselunga, Coop, Eurospin, Conad, Lidl. Tutti i prodotti analizzati erano reperibili nei punti vendita italiani al momento del campionamento. I test sono stati effettuati nei laboratori dell’Università Federico II di Napoli. E se la maggior parte dei risultati appare rassicurante rispetto ai limiti ufficiali, ci sono dati che meritano attenzione, soprattutto quando i consumatori sono bambini o adolescenti.

L’acrilammide nei biscotti e la soglia silenziosa che preoccupa le famiglie

La sostanza più discussa è l’acrilammide, un composto che si forma quando alimenti ricchi di amido vengono cotti ad alte temperature, come succede nei biscotti, nel pane, nel caffè. È il risultato della cosiddetta reazione di Maillard, quella che rende il cibo dorato e croccante. L’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ne ha da tempo segnalato il rischio, soprattutto nei prodotti destinati all’infanzia. La sostanza è infatti considerata probabile cancerogeno per l’uomo dall’IARC, agenzia dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Biscotti

L’acrilammide nei biscotti e la soglia silenziosa che preoccupa le famiglie – velaincampania.it

Nel test, nessun biscotto ha superato i valori di riferimento europei per gli adulti, fissati a 350 microgrammi per chilo. Ma alcuni prodotti si sono avvicinati alla soglia per i bambini sotto i tre anni, indicata a 150 microgrammi per chilo. È questo il punto critico: nessun ritiro è obbligatorio se si resta entro quei valori, che restano solo raccomandazioni volontarie, senza forza di legge.

Tra i biscotti che hanno mostrato i valori più alti figurano i Frollini alla panna di Esselunga, con 134 mcg/kg, e i Bucaneve di Doria, con 148 mcg/kg. Entrambi sotto la soglia legale, ma a ridosso di quella consigliata per i bambini. Considerando che questi prodotti vengono spesso consumati anche dai più piccoli, il rischio cumulativo non è trascurabile. Soprattutto se si tiene conto della frequenza d’uso: colazione ogni giorno, magari anche una merenda, senza alternanza o rotazione.

La media registrata tra tutti i campioni è stata di 88,6 mcg/kg, un dato in apparenza basso ma significativo nel contesto di un’alimentazione ripetitiva. Il punteggio finale attribuito ai due biscotti peggiori è stato rispettivamente di 5,9/10 per Esselunga e 5,5/10 per Doria. La qualità nutrizionale, in questi casi, è stata penalizzata anche dalla presenza di grassi saturi, zuccheri aggiunti e oli vegetali discutibili.

Micotossine, ingredienti problematici e tossine emergenti: il lato nascosto dei biscotti confezionati

Oltre all’acrilammide, le analisi si sono concentrate sulla presenza di micotossine, sostanze prodotte da funghi che possono contaminare i cereali conservati male. Le più conosciute, come il Deossinivalenolo (Don) e lo Zearalenone, sono regolate da limiti di legge e nei campioni testati sono rimaste ben al di sotto delle soglie. Ma la situazione cambia quando si guarda alle cosiddette tossine emergenti, come le Enniatine (Enn).

Per queste ultime non esistono valori normativi ufficiali. Alcuni campioni, come quello degli stessi frollini Esselunga, ne contenevano 28 mcg/kg di Enn B e 5 mcg/kg di Enn B1, concentrazioni non allarmanti ma diffuse, e che potrebbero avere effetti ancora poco conosciuti sul lungo periodo. Anche i Bucaneve presentavano tracce di Zearalenone e Enniatine, seppur in misura minore. Nessuno dei due prodotti ha superato i limiti, ma la somma dei fattori critici incide sul giudizio finale.

Un altro aspetto valutato è stata la composizione delle ricette. I biscotti che hanno ottenuto un punteggio più basso sono quelli più ricchi di zuccheri semplici, olio di palma e sciroppo di glucosio-fruttosio. Quest’ultimo ingrediente, in particolare, è associato a disturbi metabolici nei bambini, tra cui fegato grasso e squilibri glicemici. Sono stati osservati anche additivi come fosfati e edulcoranti potenzialmente irritanti come il maltitolo, che può provocare gonfiore addominale e fermentazioni intestinali in soggetti sensibili.

Chi cerca biscotti “sicuri” dovrebbe quindi considerare non solo l’etichetta nutrizionale, ma anche la tracciabilità delle materie prime, l’assenza di additivi e, idealmente, la presenza di fibre e ingredienti semplici. Non è sufficiente leggere calorie e grassi: servono test indipendenti, come questo, per avere un quadro completo.

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