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Hanno deciso di vietare il rinnovo della patente: coinvolto chi è affetto da queste patologie

PatenteHanno deciso di vietare il rinnovo della patente: coinvolto chi è affetto da queste patologie - velaincampania.it

Il nuovo Codice della Strada impone limiti più rigidi sul rinnovo della patente: ecco le patologie che possono portare alla sospensione o revoca.

Il nuovo Codice della Strada ha introdotto una stretta importante sulle regole per il rinnovo della patente di guida, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza su tutte le strade italiane. Oltre alle verifiche standard, sarà ora indispensabile dimostrare la piena idoneità psicofisica per continuare a guidare, e per alcuni cittadini questo potrebbe significare la sospensione o la revoca definitiva del documento.

Ottenere la patente resta possibile a partire dai 18 anni, dopo aver superato la prova teorica e quella pratica. Tuttavia, il documento ha una scadenza periodica che varia in base all’età: ogni 10 anni fino ai 50 anni, ogni 5 anni tra i 50 e i 70, e ogni 3 anni dopo i 70. Ad ogni rinnovo, il conducente deve sottoporsi a una visita medica per confermare che sia ancora in possesso dei requisiti fisici e mentali necessari alla guida. Ora però la normativa è più stringente: chi soffre di alcune malattie croniche o degenerative potrebbe non ottenere più l’idoneità, anche solo temporaneamente, e vedersi quindi sospendere o revocare la patente.

Le patologie che bloccano il rinnovo della patente

Secondo il nuovo Codice della Strada, la patente non può essere rinnovata o mantenuta se il medico accerta l’assenza dei requisiti minimi di idoneità psicofisica. L’obiettivo è evitare rischi per il conducente e per gli altri utenti della strada, intervenendo in tutti i casi in cui una patologia può compromettere la capacità di guida.

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Le patologie che bloccano il rinnovo della patente – velaincampania.it

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Hanno deciso di vietare il rinnovo della patente: coinvolto chi è affetto da queste patologie – velaincampania.it

Tra le condizioni che comportano il divieto di rinnovo rientrano i gravi problemi visivi, come cataratta avanzata, perdita di molte diottrie o altre patologie oculari che riducono la capacità di percezione visiva. Anche i danni all’apparato uditivo possono essere determinanti, specialmente se limitano la percezione dei suoni ambientali o dei segnali acustici di emergenza.

Il Codice elenca poi diverse malattie croniche e sistemiche che possono influire sull’idoneità: Patologie cardiovascolari come insufficienza cardiaca o aritmie gravi; Disturbi endocrini legati a squilibri ormonali importanti; Malattie del sangue o del sistema nervoso che compromettono riflessi e coordinazione; Disturbi psichici severi, inclusi alcuni stati depressivi o sindromi ansiose gravi.

In tutti questi casi, la decisione finale spetta alla Commissione Medica Locale, che valuta le condizioni del soggetto e stabilisce se possa continuare a guidare, limitando eventualmente la validità della patente o disponendone la sospensione.

Sicurezza prima di tutto: cosa cambia per gli automobilisti

La nuova normativa punta a prevenire incidenti legati a condizioni di salute non compatibili con la guida, aumentando i controlli e riducendo la possibilità di rinnovi automatici. Chi presenta anche solo temporaneamente una patologia che riduce le capacità di reazione, concentrazione o movimento, dovrà sospendere la guida fino a completa guarigione o stabilizzazione clinica.

Il principio di fondo è quello della tutela collettiva: il rinnovo della patente non è un diritto assoluto, ma una concessione subordinata al rispetto di precise condizioni mediche. Per molti automobilisti, questo significherà sottoporsi a visite più approfondite e periodiche, con l’obiettivo di garantire che chi si mette al volante sia realmente in grado di farlo in sicurezza.

La misura riguarda in particolare gli over 70 e tutti coloro che soffrono di patologie croniche o degenerative che possono evolversi nel tempo. Anche chi assume farmaci che influenzano i riflessi, l’attenzione o la stabilità potrà essere soggetto a verifiche supplementari. Gli esperti sottolineano che il rafforzamento delle regole sul rinnovo non deve essere interpretato come una penalizzazione, ma come un passo avanti verso una mobilità più sicura e responsabile, dove ogni conducente è chiamato a essere consapevole delle proprie condizioni di salute prima di salire in auto.

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