News

Dopo 10 anni torna in mare l’imbarcazione che ha segnato la storia: un simbolo vero

ritorno lisca bianca IIChe ritorno fra le imbarcazioni (www.velaincampania.it)

L’imbarcazione è stata protagonista di un evento recente che ha celebrato la rinascita di questa leggenda della vela mediterranea.

Dopo un lungo periodo di oblio, la barca storica Lisca Bianca II torna a solcare le acque siciliane, riscoprendo una nuova vita che unisce memoria, inclusione sociale e passione per il mare. L’imbarcazione, simbolo di un legame d’amore indissolubile e di un viaggio intorno al mondo, è stata protagonista di un recente evento a Palermo, organizzato dal Touring Club di Territorio sotto la guida di Fabio Rocca, che ha celebrato la rinascita di questa leggenda della vela mediterranea.

Il viaggio epico di Lisca Bianca: una storia di amore e avventura

La storia di Lisca Bianca affonda le radici negli anni Settanta, quando i coniugi palermitani Sergio e Licia Albeggiani, animati da una grande passione per la vela, decisero di restaurare un Carol Ketch del 1929, imbarcazione in legno di 32 piedi ispirata ai pescherecci norvegesi ma adattata per affrontare lunghe traversate oceaniche. Il progetto originale risaliva al 1924 e si caratterizzava per una struttura robusta, con doppio albero e chiglia in ghisa, ideale per affrontare le sfide del mare aperto.

ritorno lisca bianca II

Torna l’imbarcazione Lisca Bianca II (www.velaincampania.it – Facebook Associazione San Giovanni Apostolo Onlus)

Dopo tre anni di lavori presso il borgo marinaro di Porticello, la coppia investì tutti i propri risparmi per realizzare un sogno: vivere in mare e partire verso l’ignoto. Il 23 settembre 1984 iniziarono un viaggio durato tre anni e coprente 29.180 miglia nautiche, che li portò da Canarie e Antille fino alle Galapagos, alle Hawaii, alle Seychelles e alle Maldive. Un’avventura che li rese eroi al loro ritorno a Palermo, nel 1987, accolti da una folla festosa.

Il nome Lisca Bianca è un omaggio all’omonimo scoglio eoliano, e la barca ha rappresentato per la coppia non solo un mezzo di navigazione, ma un simbolo di libertà e di un amore profondo, capace di superare le difficoltà.

Dopo un secondo giro del mondo iniziato nel 1989, la tragica scomparsa di Sergio Albeggiani interruppe il sogno. Licia continuò a vivere a bordo per altri due anni, ma senza il compagno il progetto si fermò. Lisca Bianca fu quindi abbandonata in una rimessa per oltre dieci anni, quasi destinata alla demolizione.

Nel 2013, la svolta. Francesco Belvisi, giovane yacht designer, scoprì per caso lo stato di abbandono dell’imbarcazione e con l’aiuto del sociologo e mediatore penale Elio Lo Cascio – presidente dell’associazione che oggi porta il nome della barca – avviò un progetto di recupero che ha preso forma grazie all’impegno congiunto di volontari, artigiani e associazioni locali. Tra queste, spiccano l’Istituto Don Calabria, Apriti Cuore, la Lega Navale, il Comune di Palermo e l’Assessorato Regionale al Turismo.

Il restauro si è svolto presso un cantiere in contrada Sant’Onofrio a Trabia, all’interno di una comunità terapeutica per tossicodipendenti gestita da don Calabria. Il progetto prevede anche la collaborazione di giovani detenuti del Carcere Minorile di Malaspina a Palermo, con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale e lavorativa di giovani in condizioni di svantaggio attraverso la pratica della velaterapia e il coinvolgimento diretto nel restauro e nella navigazione.

Change privacy settings
×