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60 euro extra al mese, spettano quasi a tutti: finalmente l’aiuto tanto atteso

Dopo l’assegno mensile di 40 euro previsto per il 2025, la misura sarà incrementata a 60 euro al mese per tutto il 2026.Incremento del bonus mamme nel 2026: destinatari e requisiti(www.velaincampania.it)

La Manovra di bilancio 2026 introduce significative novità riguardo al sostegno economico con un bonus di 60 euro.

Dopo l’assegno mensile di 40 euro previsto per il 2025, la misura sarà incrementata a 60 euro al mese per tutto il 2026. Questa decisione si inserisce in un quadro più ampio di interventi per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia, in risposta all’emergenza demografica che sta colpendo l’Italia.

Il bonus mamme lavoratrici è destinato alle donne con almeno due figli e un reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro annui. Per il 2025, come stabilito dal Decreto Legge 30 giugno 2025, n. 95, convertito con modificazioni dalla Legge 8 agosto 2025, n. 118, il contributo mensile ammontava a 40 euro, esente da imposte e contributi previdenziali. Il pagamento avveniva in un’unica soluzione a dicembre, comprendendo le mensilità da gennaio a novembre.

Con la Manovra 2026, il bonus viene potenziato a 60 euro mensili, mantenendo invariati i requisiti. Il contributo spetta alle lavoratrici madri dipendenti, esclusi i rapporti di lavoro domestico, e alle lavoratrici autonome, comprese quelle iscritte alle casse professionali e alla Gestione Separata INPS. È riconosciuto fino al mese in cui il secondo figlio compie dieci anni, previa domanda all’INPS.

Importante è l’estensione prevista per le madri con tre o più figli: in questo caso il bonus si estende fino al compimento del diciottesimo anno del figlio più piccolo, sempre a condizione che il reddito non superi la soglia di 40.000 euro annui. Tuttavia, in questa fascia, il beneficio è riconosciuto solo se la lavoratrice non è titolare di un contratto a tempo indeterminato.

Modalità di erogazione e natura fiscale del bonus

Il pagamento del bonus per il 2026 seguirà la stessa modalità del 2025: le mensilità da gennaio a novembre saranno corrisposte in un’unica soluzione nel mese di dicembre, insieme alla retribuzione o al compenso del mese. Il bonus è completamente esentasse e non concorre alla formazione del reddito imponibile, né incide sul calcolo dell’ISEE.

Per accedere al beneficio, è obbligatoria la presentazione telematica della domanda tramite il portale INPS con credenziali SPID, CIE o CNS. A supporto delle lavoratrici, l’INPS ha recentemente attivato una nuova applicazione denominata “Utility esonero lavoratrici madri”, che consente di trasmettere direttamente i dati anagrafici e i codici fiscali dei figli, facilitando la fruizione del bonus e dell’esonero contributivo.

La Manovra di bilancio ha posticipato al 2027 l’entrata in vigore dell’esonero contributivo parziale previsto per le madri con almeno due figli.

Esonero contributivo posticipato al 2027 e ulteriori misure di sostegno(www.velaincampania.it)

La Manovra di bilancio ha posticipato al 2027 l’entrata in vigore dell’esonero contributivo parziale previsto per le madri con almeno due figli. A partire da quell’anno, queste lavoratrici potranno beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

Per le lavoratrici autonome, l’esonero sarà calcolato in base al reddito minimo imponibile previsto dalla normativa vigente, rispettando le regole europee sugli aiuti de minimis. Le modalità di applicazione, i criteri di accesso e i limiti di spesa saranno definiti da un decreto interministeriale del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Parallelamente al bonus mamme, proseguono altre iniziative per sostenere la natalità e la famiglia. Tra queste, la viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci ha sottolineato l’importanza di interventi integrativi come i fringe benefit fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e l’aumento del congedo parentale retribuito all’80% per tre mesi, misure che vanno a rafforzare il pacchetto di sostegno alla genitorialità.

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