Arriva il bonus affitto per genitori separati: fino a 800 euro al mese da gennaio 2026, ma non per tutti.
A partire dal 1° gennaio 2026, un nuovo bonus affitto fino a 800 euro al mese entrerà ufficialmente in vigore, rivolto a genitori separati o divorziati che non hanno più accesso alla casa familiare dopo la fine del matrimonio. La misura, contenuta nella Legge di Bilancio 2026, nasce come risposta concreta alle difficoltà abitative che colpiscono migliaia di persone in Italia, soprattutto in presenza di figli a carico. Il provvedimento sarà finanziato con un fondo pubblico da 20 milioni di euro e rappresenta un intervento mirato per chi, oltre a sostenere le spese per una nuova abitazione, continua a garantire il mantenimento dei minori. Non sarà una misura automatica né destinata a tutti: per ottenerla serviranno requisiti ben precisi, documenti alla mano e tempi rapidi, visto il rischio di esaurimento del budget.
Requisiti e criteri per ottenere il contributo mensile
Il nuovo incentivo non sarà destinato a tutti i cittadini in affitto, ma a una categoria ben definita. Il bonus spetta a chi, in seguito a separazione legale o divorzio, si è ritrovato senza più la disponibilità della casa familiare e si trova a dover sostenere da solo il costo di un nuovo affitto. Il beneficio è riservato esclusivamente a chi ha figli fiscalmente a carico fino ai 21 anni e continua a sostenere spese di mantenimento, in base a quanto previsto dalle sentenze o dagli accordi legali.

Requisiti e criteri per ottenere il contributo mensile – velaincampania.it
I criteri esatti verranno stabiliti con un decreto attuativo che dovrà definire le soglie ISEE, le modalità di erogazione e le procedure per l’accesso. Secondo le prime anticipazioni, sarà necessario dimostrare situazioni economiche fragili, con documentazione dettagliata e certificata. Chi vorrà accedere al bonus dovrà preparare in anticipo una copia della sentenza, l’attestazione del pagamento del canone di locazione della nuova abitazione, i dati fiscali dei figli a carico e un ISEE aggiornato.
La domanda dovrà essere presentata attraverso una procedura ufficiale, che sarà attivata solo dopo la pubblicazione del decreto. Il fondo complessivo, pari a 20 milioni di euro annui, rischia di non coprire tutte le richieste, soprattutto se l’accesso sarà aperto su scala nazionale. Chi rispetta i requisiti dovrà quindi muoversi rapidamente per inoltrare la domanda entro i termini utili. Le modalità di invio e i portali abilitati saranno indicati nel testo del decreto congiunto che sarà firmato dai Ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture nei primi mesi del 2026.
Come verranno erogati i soldi e perché il fondo potrebbe finire presto
L’importo massimo del contributo è fissato a 800 euro mensili, ma resta da chiarire in che forma sarà versato. Potrebbe trattarsi di un sostegno economico diretto, versato sul conto del richiedente, oppure di una detrazione fiscale applicata in fase di dichiarazione dei redditi. Anche questo dettaglio sarà chiarito nel decreto attuativo, atteso nei primi mesi del 2026.
Secondo le previsioni, i tempi saranno brevi. La misura entrerà in vigore ufficialmente dal 1° gennaio 2026, ma l’effettiva possibilità di inviare la domanda dipenderà dalla data di pubblicazione del decreto. Fino a quel momento, non sarà possibile accedere né conoscere l’esatto numero di domande che verranno accolte. Una cosa è certa: il fondo annuale ha un tetto massimo, e non potrà essere superato. Se le domande dovessero superare la soglia, l’assegnazione potrebbe seguire l’ordine cronologico di invio, lasciando fuori anche chi ha tutti i requisiti.
Questo contributo nasce in un momento in cui il costo medio degli affitti è in crescita, soprattutto nelle grandi città, mentre le separazioni legali in Italia hanno registrato un incremento del 12% rispetto al quinquennio precedente. In molti casi, il genitore che lascia la casa coniugale si trova a dover affrontare spese impreviste per un nuovo alloggio, spesso in un contesto di fragilità emotiva ed economica. Il bonus affitto 2026, anche se limitato nel tempo e nelle risorse, intende dare una risposta a questa emergenza, che coinvolge decine di migliaia di nuclei familiari.

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