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Condono edilizio 2026, i proprietari esultano: quali opere si possono sanare, l’elenco completo

condono edilizio in arrivoCondono edilizio nel 2026 - velaincampania.it

Condono edilizio 2026: tutte le opere che potranno essere sanate secondo la legge. Ecco le novità in arrivo.

È in fase di discussione al Parlamento italiano un emendamento alla legge di Bilancio 2026 che potrebbe riaprire una nuova finestra di condono edilizio a livello nazionale, riprendendo e ampliando le disposizioni del precedente condono del 2003. La proposta mira a regolarizzare una serie di abusi edilizi realizzati fino a settembre 2025, superando alcune delle esclusioni che avevano caratterizzato le sanatorie passate. Di seguito, i dettagli aggiornati sulle opere potenzialmente sanabili, le esclusioni previste e il funzionamento della procedura.

Opere potenzialmente sanabili con il nuovo condono edilizio 2026

L’emendamento in esame si ispira in modo sostanziale all’Allegato 1 dell’articolo 32 della Legge 326/2003, l’ultimo vero condono edilizio nazionale, che aveva escluso alcune regioni come la Campania. Se approvato, il nuovo provvedimento includerebbe nel perimetro della sanatoria le seguenti tipologie di lavori:

  • Realizzazioni di tettoie, portici, pergolati e pensiline senza titolo edilizio, purché non comportino nuova volumetria;
  • Balconi, logge e verande leggere che non determinano aumento di superficie utile;
  • Ristrutturazioni interne ed esterne effettuate senza SCIA o permesso di costruire, a condizione che non comportino incrementi volumetrici;
  • Manutenzioni straordinarie abusive, come l’aggiunta di nuovi bagni, vani tecnici o modifiche interne;
  • Interventi di restauro e risanamento conservativo compatibili con le norme urbanistiche, anche nei centri storici;
  • Piccoli ampliamenti entro soglie prestabilite (si ipotizza un limite simile al condono del 2003: aumento volumetrico massimo del 30% o 750 m³);
  • Opere realizzate senza titolo ma conformi agli strumenti urbanistici vigenti.
il nuovo condono edilizio

Condono edilizio nella Legge di bilancio 2026 – velaincampania.it

In caso di vincoli paesaggistici di natura “relativa”, la normativa regionale potrà consentire una valutazione postuma per l’eventuale sanatoria.

Non rientrano nel perimetro della sanatoria le seguenti categorie di abusi, che continueranno a essere considerati irregolari:

  • Nuove costruzioni completamente abusive;
  • Ampliamenti o sopraelevazioni che comportino nuovi vani o volumetrie eccedenti i limiti stabiliti;
  • Abusi in aree con vincoli assoluti, quali quelli paesaggistici integrali, idrogeologici, sismici o demaniali;
  • Interventi strutturali invasivi non adeguabili alle normative antisismiche;
  • Opere realizzate da soggetti con condanne penali rilevanti, ad esempio per abusi gravi o reati connessi a mafia e riciclaggio;
  • Immobili edificati su aree demaniali senza concessione autorizzativa.

Procedura e tempistiche: come funzionerà il nuovo condono

La sanatoria non sarà automatica: ogni Regione dovrà recepire formalmente la norma nazionale entro 60 giorni dall’approvazione della legge di Bilancio. I Comuni, responsabili dell’esame delle richieste, potranno valutare caso per caso la regolarizzabilità delle opere edilizie abusive, anche riesaminando le domande presentate durante i condoni precedenti, a partire dal 1985, che fossero ancora inevase.

Il condono sarà valido esclusivamente per gli abusi realizzati entro il 30 settembre 2025 e soggetto al rispetto delle limitazioni tecniche e volumetriche che la legge definirà. La discussione parlamentare sulla legge di Bilancio 2026, che include l’emendamento, è attesa concludersi entro dicembre.

L’approvazione definitiva del condono edilizio 2026 appare quindi ancora incerta, in un quadro di contrasti politici e valutazioni tecniche che interesseranno Regioni, Comuni e cittadini coinvolti nelle varie situazioni di abuso edilizio. Solo con il passaggio in Aula e l’eventuale promulgazione sarà possibile conoscere con precisione tutte le modalità di accesso, i termini e i moduli necessari per presentare le domande di sanatoria.

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