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Categoria: Varie
La svalutazione delle Cento Ghinee

30 novembre 2009
 La Coppa America, ormai lo sanno tutti, è diventata una delle vicende giudiziarie più appassionanti degli ultimi anni. Per fortuna senza guerre dichiarate, spargimenti di sangue, coinvolgimento della CIA o di qualche politico nostrano, ci mancherebbe! Inoltre, non essendo più una regata “trans”- atlantica, interessa ben poco ai Media , almeno quelli italiani, ora in tutt’altre faccende affaccendati.

Tuttavia, in attesa dell’ennesima sentenza e dell’ennesimo+1 ricorso, il mondo della vela cerca in qualche modo di tener viva l’attesa, magari rispolverando vecchi miti o contrabbandando regate di contorno per primi piatti, da servire evidentemente a gente di bocca buona. Del resto , questa schiera di professionisti della “grande” vela, da troppo tempo in cassa integrazione, ha bisogno che l’interesse del pubblico resti alto, se non altro per mantenere vivo un altro interesse, molto più remunerativo ed essenziale, quello degli sponsor.

Ed ecco che “Azzurra”, con sullo scafo una scritta “Mascalzone Latino” grande così, battente il guidone di Costa Smeralda, ma con un Team Manager, Alessandra Sensini, vicepresidente FIV, tesserata con lo Yacht Club Italiano, ma che annuncia proprio oggi di correre per le prossime Olimpiadi di Londra (nel windsurf) con i colori del Circolo Aniene di Roma, “Azzurra” dicevamo, trionfa nel Louis Vuitton Trophy - anzi no , in una tappa, quella di Nizza - che una volta, con il nome di Louis Vuitton Cup, designava lo sfidante per la Coppa America, ma ora non più.

Chiaro no? Semplice come un giallo del Montalbano di Camilleri, o, per i più sofisticati, del Maigret di George Simenon. In un mondo velico che comprende appena 250 (duecentocinquanta) titoli mondiali e non so quante centinaia di Classi riconosciute, ci voleva anche la vicenda Coppa America per confondere ulteriormente le idee a quel pubblico che si vorrebbe conquistare, strappandolo magari a Nonno Libero o ai Tronisti di Maria (non confondete), intrattenendolo, nell’attesa, con argomenti affascinanti, come i segreti del “Deed of Gift”, i voli in elicottero di Alinghi, catamarano defender , da un continente all’altro, in cerca di un posto dove regatare, o sulle caratteristiche tecniche dell’ala rigida di BOR90, trimarano challenger.

Si vorrebbe che l’opinione pubblica italiana fosse ormai divisa fra Valencia e Ras Al Khaimah, fra il Febbraio ed il Maggio 2010, o che le maggiori riviste di gossip ci dicessero tutto sulla vita notturna del Giudice Konreich, involontario “ Deus ex machina” dell’intera vicenda. Non è così!
Stiamo perdendo interesse e credibilità. E lo dobbiamo purtroppo proprio a quella Coppa America che aveva lanciato la Vela nel mondo dei bambini e delle nonne, che aveva fatto spendere nottate intere a mezza Italia per seguire “Luna Rossa” e “Mascalzone Latino”, che aveva animato il torpore degli uffici pubblici con le discussioni sul bompresso o su quel bischero di Umpire che ci aveva dato un’ingiusta penalità.

Ora c’è solo da sperare che i mercanti responsabili di tutto ciò chiudano alla svelta questa grottesca parentesi e che si torni a discorsi e protocolli più semplici, che venga fuori uno sfidante italiano – presupposto fondamentale per risvegliare l’entusiasmo nazionale – e che una Televisione “in chiaro” compri i diritti di trasmissione.

Ce la dovranno per forza restituire, questa Coppa delle Cento Ghinee, perché la regata più antica e nobile del più nobile degli sport ci spetta e ci appartiene.

Ed allora la Coppa America tornerà a vincere con le sue immagini di luce e di vita, con il frullare frenetico dei verricelli in virata, il muggito delle scotte sopravvento , le urla minacciose agli incroci di bolina. Noi torneremo ad emozionarci ed a litigare sulle scelte di Torben Grael o di De Angelis, sulle partenze di Paolo Cian o di Checco Bruni, a discutere sulle sanguigne e maliziose battute di Cino Ricci.
Adda passà ‘a nuttata !

Gianfranco Busatti