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La scomparsa di Gianfranco Tortolani

20 marzo 2018
E’ scomparso oggi a Salerno Gianfranco Tortolani, socio della sezione di Salerno della Lega Navale e temerario navigatore solitario con all’attivo ben tre partecipazioni alla Ostar , regata transatlantica in solitario con la sua imbarcazione "Città di Salerno", 1996, 2000 e 2009 . Ecco il ricordo di Raffale Ricci: ho conosciuto Gianfranco Tortolani in occasione della mia partecipazione al campionato invernale d’altura a Cala Galera nei primi anni 80, io impegnato sul Red Lion di Marco D’Arcangelo, lui in equipaggio sul Seminole III di Paolo Venanzangeli, poi nel 1985 insieme a mio figlio Alfredo portammo il suo Sangiovese da Capri a Salerno, perché Gianfranco aveva ricevuto una telefonata di tornare con urgenza a Salerno e quindi mi chiese la cortesia di portargli la barca a Salerno, successivamente, acquistò il Comet 1050 “Anita” con cui iniziò le regate a Salerno e poi diede spazio alla sua vocazione di navigare in solitario. Gianfranco nel Gennaio 2016 mi scriveva il suo percorso velico raccontando oltre 20 anni di attività per la mia pubblicazione sullo sport velico a Salerno. Ebbene quel racconto, guardando al futuro si concludeva…2017 - Se la salute mi assiste vorrei partecipare alla mia ultima Ostar….. Ci piace però ricordare Gianfranco con questo articolo risalente alla sua ultima partecipazione alla Ostar del 2009 compiuta sotto i colori del Club Velico Salernitano: “ E’ lì da ventidue giorni, solo, in mezzo all’oceano. Lui è lo skipper Gianfranco Tortolani, che a bordo dell’imbarcazio¬ne «Città di Salerno», è impegnato nella XIII edizione della Ostar, prestigiosa traversata atlantica in solitario. Punto di partenza: Ply¬mouth, Inghilterra. Punto di arrivo: Newport, Rode Island. Stati Uniti. In mezzo: 2800 miglia. La storica regata si svolge ogni quat¬tro anni. Il 9 maggio scorso lo skipper ha salutato i suoi fans del «Comitato per Tortolani» presieduto da Claudio Tringali e con l’augurio del «buon vento» è partito per raggiungere Plymouth. E’ qui che alle 12.30 del 25 maggio dopo il colpo di cannone e il via ufficiale del principe Filippo di Edimburgo, Tortolani, ha preso il lar¬go. Ma come si è svolta, per più di venti giorni, la traversata atlantica? Lo racconta giorno dopo giorno Francesco Benin¬casa, in costante collega¬mento satellitare con lo skipper. Durante il pri¬mo collegamento radio Tortolani comunica di essere lungo le coste del¬la Cornovaglia. Il primo giugno l’imbarcazione «Città di Salerno», navi¬ga alla media di 8,45 no¬di, collocandosi al 14˚posto. Il giorno più difficile è il 2 giugno quando si verifica un’avaria al braccio del pilota automatico che cede il giorno seguente. Tortolani utilizza quello secondario e la traversata continua. Tra venti sfavorevoli e forte preoccupazione per gli iceberg, quelli piccoli, non intercettati dai radar. Ipotizza anche il ritiro ma alla fine non molla. In una comunicazione tele¬fonica dell’11 giugno fa sapere che è «tranquillo e rilassato». Ieri, Tortolani era in ventiduesima posizione a 972 miglia dall’arrivo. Il morale era alto. Manca poco al traguardo.”. Alla famiglia Tortolani l’abbraccio della V Zona FIV e del mondo velico campano.