Il pagamento delle pensioni di novembre 2025 subirà un lieve rinvio per la festività di Ognissanti. Novità su conguagli fiscali, trattenute e rivalutazione degli importi.
Il pagamento delle pensioni di novembre 2025 subirà un lieve slittamento rispetto alla tradizionale data del primo giorno del mese. Questa modifica, pur minima, coinvolge milioni di pensionati italiani e si accompagna alla conclusione delle operazioni di conguaglio fiscale relative all’anno 2024. Inoltre, dal primo novembre entra in vigore la rivalutazione annuale delle pensioni, con un incremento dello 0,8% che interessa in particolare coloro che percepiscono assegni minimi o inferiori alla media.
Date e modalità di pagamento della pensione di novembre 2025
L’accredito delle pensioni di novembre 2025 è previsto per lunedì 3 novembre, sia per chi riceve l’importo tramite accredito bancario o postale, sia per chi preferisce ritirare la pensione in contanti presso gli sportelli di Poste Italiane. Il ritardo si spiega con la festività di Ognissanti, che cade il primo novembre, giorno non bancabile e coincidente con un sabato.
In alcuni casi limitati, i titolari di conti BancoPosta potrebbero vedere l’accredito già nella giornata di sabato 1° novembre, ma ciò dipende dalle specifiche tempistiche operative degli istituti coinvolti. Per chi invece ritira la pensione in contanti, Poste Italiane applicherà il consueto calendario scaglionato in base alla lettera iniziale del cognome, con l’obiettivo di evitare assembramenti agli sportelli.
Si ricorda che il pagamento in contanti è consentito solo per importi fino a 1.000 euro netti; per cifre superiori è obbligatoria la comunicazione all’INPS dell’IBAN su cui effettuare l’accredito. Tale comunicazione può essere gestita comodamente online tramite il portale dell’Istituto o con l’assistenza di patronati come il CAF CISL Lombardia.
La mensilità di novembre 2025 rappresenta l’ultima tranche di conguagli fiscali relativi al 2024. L’INPS completerà il recupero di eventuali debiti IRPEF e delle addizionali regionali e comunali non ancora saldati nei mesi precedenti.

INPS: novità pensioni – Velaincampania.it
In particolare, sul cedolino di novembre figurano:
- trattenute IRPEF mensili, calcolate in base alle aliquote vigenti;
- addizionali regionali e comunali relative all’anno 2023, recuperate in 11 rate da gennaio a novembre 2025;
- conguagli IRPEF a debito derivanti dalla dichiarazione dei redditi modello 730/2024, che devono obbligatoriamente concludersi entro novembre.
Per i pensionati con un reddito annuo fino a 18.000 euro e un conguaglio a debito superiore a 100 euro, la rateazione delle trattenute può essere estesa fino alla mensilità di novembre. È importante sottolineare che alcune prestazioni sono esenti da trattenute fiscali, come le pensioni di invalidità civile, gli assegni sociali e le prestazioni non tassate per specifiche motivazioni (ad esempio, detassazione per residenza all’estero o vittime del terrorismo).
Inoltre, con la mensilità di novembre termineranno le trattenute legate al recupero dei bonus una tantum da 200 e 150 euro erogati nel biennio 2022-2023, che sono risultati indebiti per alcuni beneficiari. Queste trattenute, solitamente di 50 euro al mese, saranno azzerate a partire da dicembre 2025.
Per chi desidera monitorare l’andamento dei conguagli fiscali, l’INPS mette a disposizione un servizio online chiamato “Assistenza fiscale (730/4): servizi al cittadino”, accessibile anche tramite l’app mobile dell’Istituto.

Pagamenti slittati a novembre - Velaincampania.it






