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1000 euro per le famiglie, stavolta servono pochissimi requisiti: grande aiuto dal Governo

Bonus natalità1000 euro per le famiglie, stavolta servono pochissimi requisiti - velaincampania.it

Bonus natalità 2025 rifinanziato con 3,42 milioni per famiglie con nuovi nati e ISEE fino a 30.000 euro.

La Regione Umbria ha scelto di rafforzare il proprio intervento a sostegno della natalità, confermando il Bonus destinato ai nuclei con nuovi nati e un ISEE entro 30.000 euro. Il provvedimento, introdotto nel 2021, si prepara a una nuova edizione: da novembre 2025 sarà possibile inviare la domanda tramite piattaforma online. Nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa, tenutasi a Perugia, è stata annunciata la disponibilità di 3 milioni e 420 mila euro, cifra che dovrebbe coprire la quasi totalità delle richieste. Un tentativo chiaro: rafforzare il legame tra famiglie e istituzioni regionali in una fase storica segnata da un calo demografico evidente, già osservabile nei dati Istat degli ultimi anni.

Fondi confermati, regole stabili e accesso digitale

Il bonus manterrà i criteri di accesso già noti: residenza continuativa in Umbria, soglia ISEE entro i 30.000 euro, nascita del bambino entro il periodo previsto dal bando. Nulla cambia rispetto alle precedenti edizioni, una scelta che intende dare continuità e certezze ai cittadini. Durante la seduta istituzionale, la presidente della Giunta Stefania Proietti ha ribadito che la misura “sarà operativa da novembre 2025” e che “il supporto alla genitorialità resta una priorità regionale”. La presentazione della domanda avverrà completamente online: un dettaglio che semplifica l’accesso, anche se non mancano famiglie che chiedono ancora supporto fisico presso comuni e sportelli sociali.

Bonus natalità

Fondi confermati, regole stabili e accesso digitale – velaincampania.it

Il finanziamento disponibile deriva in parte consistente dal Fondo Sociale Europeo (FSE), risorsa che ha permesso di trasformare un fondo iniziale di circa 500.000 euro in un intervento molto più incisivo. La somma messa a disposizione punta a coprire tutte le famiglie idonee, evitando una situazione verificata in passato: graduatorie troppo strette e famiglie rimaste fuori per esaurimento dei fondi.

Il tema della natalità è ormai centrale nelle agende delle regioni italiane. L’Umbria registra una flessione delle nascite in diversi comuni e la misura si inserisce in un più ampio disegno per contrastare lo spopolamento, specialmente nelle aree interne. Un contributo economico non risolve la complessità del problema, lo sappiamo, ma resta uno degli strumenti immediati più riconoscibili per alleggerire le prime spese legate all’arrivo di un bambino. Un aiuto concreto, è stato detto senza troppa retorica.

Obiettivo dichiarato: trasformare il bonus in misura permanente

Nell’intervento in aula, la presidente Proietti ha indicato la volontà di “rendere stabile il bonus natalità”, lavorando a una rete territoriale più vasta e visibile. Si punta al coinvolgimento diretto dei Comuni, delle Zone sociali e delle Farmacie dei servizi, per costruire una realtà in cui la famiglia non sia lasciata sola di fronte a burocrazia, costi sanitari o difficoltà quotidiane nella cura del neonato. La consigliera Donatella Tesei, che ha seguito fin dall’inizio la misura, ha espresso soddisfazione per il rifinanziamento: “Quando si crede in un intervento utile, le risorse si trovano”, ha commentato, sottolineando che il bonus entra nelle case umbre con un sostegno tangibile. Parole che confermano una linea comune: investire sui bambini significa investire sul futuro della comunità.

L’intenzione di trasformare il bonus in una misura permanente richiama uno scenario più ampio. La popolazione umbra mostra segnali di invecchiamento e i dati sulle nascite confermano il bisogno di azioni strutturali. Il sostegno economico, se accompagnato da una rete sociale più accessibile, può contribuire a trattenere giovani coppie sul territorio regionale e a sostenere chi decide di diventare genitore senza che il peso economico diventi una barriera.

La Regione lavora quindi per una misura che non rimanga un episodio annuale. Il passaggio ai finanziamenti europei segna anche una direzione ambiziosa: costruire continuità e certezze, un obiettivo non semplice ma indicato come prioritario.

La data di novembre si avvicina. La piattaforma digitale è già individuata come punto d’accesso unico per inviare le richieste, compilare i dati del bambino e allegare la documentazione ISEE. La partita demografica dell’Umbria si gioca anche qui, nel dialogo tra istituzioni e cittadini. E questa scelta, oggi, rappresenta un tassello di una politica che guarda avanti.

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