Tra mura intatte e torri che sfiorano il cielo, Monteriggioni custodisce l’anima autentica della Toscana più antica.
Ci sono luoghi che sembrano sospesi tra le epoche, dove ogni pietra racconta una storia e il silenzio ha il sapore del passato. Monteriggioni è uno di questi. Arroccato sulle colline senesi, questo borgo medievale quasi intatto continua a stupire chi lo scopre per la prima volta, e a far sognare chi ci ritorna, come se il tempo, qui, avesse deciso di fermarsi.
Chi percorre la strada che sale dolcemente verso il borgo lo riconosce subito: una corona di mura perfette, scandite da torri possenti, domina la campagna toscana. Non è un caso che Dante, nella Divina Commedia, abbia citato Monteriggioni come simbolo di forza e bellezza, paragonando le sue torri a giganti che vegliano sull’orizzonte.
Oggi, a distanza di otto secoli, quel profilo è ancora lo stesso. Un miracolo di conservazione e autenticità, dove l’antico incontra la quiete di una Toscana che ha saputo custodire la propria anima.
Monteriggioni, il borgo perfettamente circolare
Il cuore di Monteriggioni si sviluppa all’interno di una cinta muraria ellittica di appena 170 metri di diametro. Le mura, spesse due metri e punteggiate da quindici torri di guardia, furono erette tra il 1213 e il 1219 dalla Repubblica di Siena per difendersi dagli attacchi di Firenze. Oggi, quelle stesse torri regalano una delle passeggiate panoramiche più suggestive della Toscana: il camminamento di ronda, da cui lo sguardo spazia su vigneti, uliveti e cipressi fino a perdersi nell’orizzonte.
L’ingresso al borgo avviene attraverso due porte principali. Porta Franca, rivolta verso sud, accoglie i visitatori con l’atmosfera vivace delle piccole botteghe e dei caffè affacciati sulla piazza centrale. Porta Fiorentina, invece, guarda verso nord e regala un accesso più intimo, immerso nel silenzio delle colline. Entrambe conservano ancora le antiche strutture difensive in legno e ferro, memoria tangibile delle tecniche militari medievali.
Nel cuore del borgo si trova la Chiesa di Santa Maria Assunta, costruita nei primi anni del Duecento. La sua facciata in pietra semplice e armoniosa, illuminata da un rosone centrale, racchiude un interno sobrio e intenso. Qui si può ammirare una Madonna dipinta da Lippo Vanni, artista senese del Trecento, testimonianza della profonda spiritualità che attraversa da sempre queste terre.

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Monteriggioni si trova lungo la Via Francigena, l’antica rotta dei pellegrini che collegava Canterbury a Roma. Ancora oggi, molti viaggiatori percorrono questi sentieri a piedi o in bicicletta, fermandosi nel borgo per respirare un’atmosfera che profuma di Medioevo e d’autenticità. Nei dintorni si trovano pievi romaniche, monasteri e luoghi di memoria, come la Badia dei Santi Salvatore e Cirino ad Abbadia a Isola o la Casa Giubileo, simbolo della Resistenza partigiana. Ogni tappa aggiunge un tassello a una narrazione che intreccia fede, storia e natura.
Raggiungere Monteriggioni è semplice: da Siena bastano venti minuti, da Firenze poco più di un’ora. Ma il vero viaggio comincia solo una volta varcata la porta del borgo, quando il ritmo moderno si dissolve e lascia spazio a una calma antica.
Monteriggioni non è un museo all’aperto: è un borgo vivo, abitato, che ogni estate ospita rievocazioni storiche, concerti e mercati artigianali. Tra le sue pietre si respira ancora l’eco dei cavalieri e dei mercanti. Ma anche la serenità di una comunità che ha scelto di preservare la bellezza senza snaturarla.
Chi arriva qui non trova solo un panorama, ma un’esperienza. Un tuffo nel tempo che ricorda quanto il passato, se custodito con rispetto, possa essere ancora un luogo dove sognare.

Borgo sulle colline sconosciuto ai più: se vuoi sognare non puoi perderti questo gioiello medievale - velaincampania.it












