Con il decreto correttivo 81/2025 e il nuovo calendario MEF, spese sanitarie e veterinarie andranno trasmesse in un’unica scadenza annuale
A partire dal 2025, l’intero processo di trasmissione delle spese sanitarie al sistema TS cambia radicalmente. L’articolo 5 del Decreto Legislativo n. 81/2025 introduce un modello semplificato che supera la trasmissione mensile o semestrale per adottare un’unica scadenza annuale, fissata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Una riforma che punta a semplificare gli adempimenti per medici, farmacie e strutture sanitarie, riducendo errori e alleggerendo il carico burocratico. Le novità coinvolgono anche le spese veterinarie, che seguiranno tempistiche distinte. Tutti i dati raccolti confluiranno nella dichiarazione precompilata dell’Agenzia delle Entrate, migliorando la qualità del flusso fiscale.
Nuova scadenza unica per l’invio delle spese sanitarie: stop a invii ripetuti
Con il Decreto MEF del 29 ottobre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 novembre, viene ufficializzata la nuova cadenza per l’invio delle spese sanitarie sostenute nel 2025: entro il 31 gennaio 2026. Poiché tale data cadrà di sabato, la scadenza è posticipata automaticamente a lunedì 2 febbraio 2026.
Una scadenza unica, dunque, che sostituisce le vecchie cadenze mensili o semestrali, riducendo il rischio di dimenticanze, duplicazioni e invii frammentati. La norma riguarda tutti gli esercenti, professionisti sanitari, farmacie, strutture accreditate e non, che saranno tenuti a trasmettere i dati una sola volta all’anno, con la possibilità di dedicare più tempo alla verifica e al controllo delle informazioni prima dell’invio.

Nuova scadenza unica per l’invio delle spese sanitarie: stop a invii ripetuti – velaincampania.it
Diversa invece la tempistica per le spese veterinarie, che avranno come termine il 16 marzo 2026, per quanto riguarda i costi sostenuti nel 2025. La decisione di differenziare le due tipologie di spesa tiene conto delle specificità operative e dei soggetti coinvolti: nel caso delle spese veterinarie, la trasmissione riguarda principalmente veterinari e strutture cliniche per animali, con flussi informativi spesso meno centralizzati.
Questo nuovo assetto mira a semplificare la vita degli operatori ma anche a garantire una maggiore qualità del dato trasmesso, grazie a un flusso più pulito, ordinato e verificato. Per i contribuenti, le conseguenze saranno indirette ma significative: una dichiarazione dei redditi più completa, affidabile e facile da verificare. La riforma è anche parte di un più ampio disegno di digitalizzazione e interoperabilità dei sistemi pubblici, in linea con le politiche fiscali europee.
Meno burocrazia, più qualità nei dati: tutti i vantaggi del nuovo modello TS
Il passaggio a un’unica scadenza annuale rappresenta una semplificazione reale per medici, farmacisti e strutture sanitarie, che non dovranno più sottostare a frequenti scadenze intermedie. Ciò significa meno carico amministrativo, più tempo per la verifica dei dati e una gestione più efficiente delle risorse umane. Naturalmente, il cambio di passo richiederà una gestione più attenta dei flussi interni durante l’anno, per evitare che l’accumulo di dati renda difficile l’elaborazione a ridosso della scadenza.
Il sistema TS, attivo da anni, è il canale attraverso cui tutti i soggetti autorizzati inviano i dati relativi a visite, prestazioni, farmaci, dispositivi medici e spese sanitarie sostenute dai cittadini. L’Agenzia delle Entrate utilizza questi dati per elaborare la dichiarazione dei redditi precompilata, offrendo ai contribuenti una base già popolata con tutte le detrazioni disponibili.
Con il nuovo modello annuale, questo processo diventerà più fluido e trasparente, con un impatto positivo sulla qualità complessiva del sistema. Anche la stessa Agenzia delle Entrate potrà lavorare su dati più coerenti e omogenei, riducendo il margine di errore nel calcolo delle detrazioni fiscali.
Sul piano macro, questa riforma si inserisce in una strategia di razionalizzazione della spesa pubblica, puntando alla riduzione dei costi operativi per lo Stato e alla migliore interoperabilità tra piattaforme (MEF, TS, Agenzia delle Entrate, enti regionali).
Per i cittadini, la novità si traduce in un minor rischio di errori nella dichiarazione dei redditi e in un miglioramento della trasparenza fiscale, senza dover compiere alcuna azione attiva.

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