Le Maison puntano tutto sulle sopracciglia: tra decolorazioni, volumi destrutturati e tratti invisibili, è qui che si gioca la vera rivoluzione del make-up.
I capelli pettinati all’indietro, rigorosi e sartoriali, lasciano il campo libero a un viso che torna centrale, amplificato da incarnati effetto seta opaca e dettagli capaci di modificare la percezione stessa dei volumi. In passerella, alla Paris Fashion Week, lo sguardo non è più un insieme di occhi, ciglia e eyeliner. È un sistema in cui le sopracciglia diventano centro e cornice, espressione e rottura, incastonate in make-up che rivelano un nuovo codice di lettura del volto.
Ogni Maison sembra aver scelto un approccio diverso: c’è chi le cancella, chi le accentua, chi le torce nella forma o ne cambia colore per ridefinire la relazione con la pelle. Il risultato è una riscrittura delle geometrie facciali, in cui la traiettoria della linea sopracciliare non è più statica ma manipolabile, plasmata come fosse un tratto di disegno, uno strumento stilistico da usare per raccontare personalità, tensioni, posture.
Nel backstage, i make-up artist modellano le arcate come elementi narrativi. Il lavoro parte da un’idea di connessione con l’outfit, con le texture dei tessuti, con i volumi dei capelli e le luci che sfiorano la pelle. Tutto è pensato, calibrato, ma anche lasciato volutamente imperfetto, come a suggerire che la sopracciglia perfetta non esiste più. Esiste invece quella giusta per l’insieme. Da questa visione collettiva e frammentata, emergono i micro-trend che probabilmente domineranno il beauty della prossima stagione. E chi li osserva ora ha il vantaggio di poterli interpretare subito, prima che diventino mainstream.
Bleached brows e bushy selvagge: Parigi detta le due linee opposte del 2026
Tra le sfilate più osservate, Mugler e Issey Miyake portano in scena uno dei trend più evidenti: le sopracciglia decolorate. Chiare fino a scomparire, le cosiddette bleached brows si fondono con l’incarnato creando un effetto ottico che allunga i lineamenti, toglie ogni riferimento grafico, disorienta e affascina. L’occhio, non più incorniciato, sembra più verticale, più astratto, quasi infantile o alieno. Un tipo di estetica che punta sulla sottrazione e sull’audacia della neutralità. Non a caso, è tra i trend già fotografati anche nel backstage newyorkese.

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Sul fronte opposto, ecco le bushy brows, che abbracciano la scompigliatezza totale. Qui è il caos a guidare. La forma si fa volutamente irregolare, il volume è aumentato e disordinato, il pettinino non serve più a dare forma, ma a rompere la linea, a moltiplicare le direzioni. Isabel Marant ne fa il fulcro del suo make-up show: sopracciglia grandi, presenti, a tratti disordinate, ma mai trascurate. Sono protagoniste, attraggono come calamite e parlano di libertà, forza, indomabilità.
Queste due tendenze, pur agli antipodi, condividono una logica di fondo: la ricerca di un’identità visiva forte che passa per lo sguardo. Non più decorazione, ma strumento di comunicazione estetica. È qui che si concentra gran parte del lavoro dei creativi: ripensare il volto senza passare per forza dal colore o dall’eccesso, ma agendo sul tratto più sottile e mobile che c’è.
Laminature e tratti sottili: quando la sopracciglia diventa architettura
Oltre alle linee estreme, Parigi mostra anche soluzioni intermedie, dove la tecnica incontra il design. Le laminate, ad esempio, restano una delle opzioni più praticate. Con il pelo pettinato verso l’alto e fissato in posizione, creano una struttura verticale che apre lo sguardo e accompagna la luce verso l’alto, senza ricorrere a prodotti pigmentati. È una tecnica pulita, architettonica, che restituisce una sensazione di ordine e forza, pur mantenendo il disegno originale dell’arco sopracciliare.
Accanto a loro, tornano anche le sopracciglia sottili, quasi disegnate a matita. Non si tratta delle linee iper sottili anni ’90, ma di reinterpretazioni leggere e minimaliste, in cui il trucco serve a ridurre i volumi e guidare lo sguardo verso il centro. Si crea un effetto di sospensione, che fa sembrare il volto più lungo e gli occhi più distanti, spesso abbinato a incarnati satinati e texture traslucide.
In questa stagione, insomma, le sopracciglia smettono di essere accessorio per diventare elemento architettonico del volto. La pelle si fa tela neutra, gli occhi si muovono in uno spazio senza cornici fisse. E ogni tratto racconta una scelta, un’identità, una tensione estetica precisa.

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